Recensione: L’ospite

In questi giorni sto recuperano alcune recensioni che scrissi sul vecchio blog. Appena terminerò la lettura di “Wunderkind” vi farò sapere cosa ne penso!

ospiteNel futuro la specie umana sta scomparendo. Un’altra razza, aliena, potente e intelligentissima, ha preso il sopravvento, e i pochi umani rimasti vivono raccolti in piccole comunità di fuggiaschi. Tra loro c’è Jared, l’uomo che la giovane Melanie, da poco caduta nelle mani degli “invasori”, ama e non riesce a dimenticare. Neppure adesso che il suo corpo dovrebbe essere niente più di un guscio vuoto, un semplice involucro per l’anima aliena che le è stata assegnata. Perché l’identità di Melanie, i suoi ricordi, le sue emozioni e sensazioni, il desiderio di rincontrare Jared, sono ancora troppo vivi e brucianti per essere cancellati. Così l’aliena Wanderer si ritrova, del tutto inaspettatamente, invasa dal più umano e sconvolgente dei sentimenti: l’amore. E, spinta da questa forza nuova e irresistibile, accetta, contro ogni regola e ogni istinto della sua specie, di mettersi in cerca di Jared. Per rimanere coinvolta, insieme a Melanie, nel triangolo amoroso più impossibile e paradossale, quello fatto di tre anime e due soli corpi.”

Dicono che gli occhi siano lo specchio dell’anima. Mai cosa fu più vera, almeno in questo romanzo. In un mondo in cui gli uomini sono posseduti dalle Anime (entità aliene piccole e scintillanti, che per vivere hanno bisogno di un corpo ospite, di cui prendono il controllo annullandone la personalità e sostituendola con la propria) e dove la speranza sembra essere remota, Viandante soffre. Soffre perché ha preso il controllo di Melanie ma non riesce a cancellarne la voce; soffre perché Melanie era una ribelle umana disposta a tutto pur di uccidere la razza aliena e difendere Jamie, suo fratello e Jared, un ragazzo conosciuto nel corso della sua esistenza solitaria. Ma Viandante soffre anche perché sente il peso di Melanie, una dei pochi uomini non ancora dominati dagli alieni. Non pensate però alle Anime come entità maligne. Sono creature buone, che non conoscono falsità o ipocrisia. Il mondo nelle loro mani è un posto migliore. La società è pacifica e le logiche non sono dominate dal vil denaro ma dalla generosità. Un modello “utopico-comunista” per così dire, ma assolutamente efficiente. E’ l’umanità ad essere selvaggia e crudele, la sola a fare uso della violenza. Viandante accetta quindi di scendere a patti con Melanie, di accogliere le sue richieste e di andare in cerca del fratello e del suo unico amore. Col tempo però Viandante scoprirà di provare per Jamie e Jared gli stessi sentimenti di Melanie. Arriverà a diventare amica di Melanie, l’ospite che doveva sottomettere e che invece ha imparato ad amare.
Amore. Già dalla dedica del libro (in cui l’autrice ringrazia la madre per averle insegnato l’importanza dell’amore, non solo in una storia) si intuisce quale sarà l’elemento portante dell’intera narrazione. La Meyer come al solito stupisce per la semplicità della storia e l’immediatezza dello stile: il suo messaggio principale giunge forte e chiaro, senza precludere eventuali sottotematiche che poi starà al lettore scovare (l’invettiva contro il razzismo ad esempio). La storia difatti è molto scarna, si basa completamente sulle sensazioni e sugli stati d’animo dei personaggi (ancor più che nella saga di “Twilight” in cui c’era almeno un accenno di background sovrannaturale). Qui invece molto è assente, possiamo solamente intuire le “locations”. Geniale. Pochi sarebbero riusciti a rendere accattivante una storia così lineare, pochi avrebbero parlato d’amore senza scadere nel banale – almeno non troppo, perché onestamente spesso alcuni dialoghi della Meyer sono molto innaturali e stereotipati.

Consigliato non solo agli amanti di “Edward/Bella”, ma anche a chi vuole leggere un romanzo di fantascienza diverso dal solito.

PS: A voler essere pignoli, oltre al buonismo di fondo – costante nei romanzi della Meyer – si intuisce una sorta di “ateismo” latente. Si parla per tutto il tempo di personalità, il termine Anima viene usato solamente per indicare la razza aliena. Cosa vuol dire questo? Che gli uomini non hanno anima? Per alcuni, forse, è vero…

Voto: 7/10

17 Comments

  1. Secondo me questo romanzo potrebbe sorprenderti! E’ fantascienza, ma una fantascienza particolare. Certo, chi si scotta una volta… 😛

  2. Stephenie Meyer? Hai osato leggere uno dei suoi libri? Guarda io ho letto da Twilight a Eclipse, un po’ perchè non riuscivo a trovar da leggere qualcosa che mi piacesse e un po’ perchè tutti (o tutte?) dicevano che erano bellissimi come romanzo. IO ODIO BELLA SWAN! E’ L’UNICA UMANA CHE SI INNAMORA DI UN VAMPIRO E DI UN LICANTROPO!!!!!! DA MANICOMIO!!!!!

  3. Sì, la saga di Twilight tende a dividere XD
    Questo romanzo però è diverso, anche se i protagonisti sono sempre i sentimenti. Diciamo che l’ambientazione fantascientifica aiuta molto!

  4. E’ bellissimo vedere gli ultimi due commenti! XD Due pareri completamente opposti! E’ proprio vero, alcuni libri dividono il pubblico °_°

    Comunque tanabrus, secondo me resteresti sorpreso da questo romanzo! In caso prova, nella peggiore delle ipotesi cambierò identità e mi trasferirò a New Orleans (dalla mia amata Anny)!

  5. Mica sono opposti i nostri commenti!
    Concordiamo sul fatto che L’Ospite sia meglio di Twilight.

    Magari differiscono le motivazioni, questo si… 😛

    Se uscirà in edizione economica magari una possibilità gliela darò (non è mica che ci sono alieni gnokki, vero? 😀 )

    Comunque, riallacciandomi a ieri: non divagare e non perder tempo su internet, fannullone! Scrivi!
    Se volevi poter perdere tempo come faccio io dovevi fare Il Silenzio un minimo autoconclusivo, invece di chiuderlo lasciando WIndaw in quella situazione! March! XD

  6. ok Sir! XD
    Stavo pensando ad un finale del tipo “è stato tutto un sogno” O_O

    PS: Comunque gli alieni non sono gnokki ma ragnetti viscidissimi! XD

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