Recensione: La Scacchiera Nera

scacchiera_neraFinalmente una nuova recensione! Negli ultimi tempi ho letto davvero poco, anche a causa dei cambiamenti che sto affrontando – alcuni graditi, altri meno. Be’, anche se c’è voluto più tempo del previsto, sono riuscito a finire questo romanzo. Un romanzo a cui sono per forza di cose legato, visto che è pubblicato nella stessa collana de “Il silenzio di Lenth“. Ma passiamo al dunque:

“Nello stesso istante, a migliaia di chilometri l’uno dall’altro, tre ragazzi Ryan, un americano, Morten, danese, e Milla, italiana -, entrano in possesso di una scacchiera ottagonale dall’aria molto antica. Il Guerriero, l’Arciere e il Ladro Nero sono le sole tre pedine rimaste sulla scacchiera e sembrano invitarli a fare la prima mossa. Ma appena le toccano, i tre ragazzi vengono trasportati in un mondo parallelo dove è in corso una guerra, una guerra sanguinosa e secolare che un mago ha trasferito sul tavoliere in modo che il mondo degli uomini potesse continuare a esistere. Così Ryan si accorge di essere diventato il Guerriero del Fuoco. Lui, però, non riesce a credere di essere un eroe e soprattutto che il Ladro Nero, quella ragazza dagli occhi di smeraldo e dall’aria indifesa, sia il suo più acerrimo nemico. Contro ogni regola del gioco, Ryan decide di fidarsi di quella ragazza che combatte contro il proprio lato oscuro, e scoprirà che a volte una mossa imprevedibile può cambiare le sorti di una partita.”

Dico subito che questo romanzo mi è piaciuto, per tutta una serie di motivi che vi elencherò tra poco. Devo però fare prima una premessa: non è il mio genere. “La scacchiera nera” è avventura, enigmi, mentre io sono più un tipo da storie ad incastro, dove ogni cosa deve accadere per un motivo ben preciso. Sono fissato con le storie “perfette” – anche se la perfezione è difficile da raggiungere – quindi non ho gradito l’iniziale rapidità con cui sono liquidati gli eventi secondari. Fortuna che si tratta appunto di una rapidità iniziale e che in seguito ogni episodio viene trattato in maniera approfondita!

La storia soprattutto mi ha sorpreso; sulla carta un clone di Jumanji, in pratica spettacolare. Dire che Miki Monticelli ha fantasia è dire poco, ci sono così tante vicende secondarie che alle volte è dura starci dietro. Gli enigmi non mancano, ma il punto forte è senza dubbio la caratterizzazione psicologica dei personaggi. I dilemmi morali di Milla e Ryan, la costante lotta col passato e il presente, la paura del futuro. Un futuro che è inevitabilmente legato a ciò che è accaduto secoli prima, a quelle memorie antiche che nessuno dei protagonisti riesce ad accantonare. Rancori millenari, amori presenti, questo e altro in un romanzo genuino e “dark”, così come la collana in cui è stato pubblicato.

Per non parlare dei personaggi secondari, se così si possono chiamare. Tutti loro rivestono infatti un ruolo importante, non sono mere comparse sullo sfondo destinate a venire abbandonate una volta espletato il loro compito. No, sono sempre presenti, ben caratterizzati e facilmente ricordabili. Segno che non sono stati creati tanto per ma con uno scopo ben preciso da raggiungere!

Il finale del romanzo lascia inoltre intendere che ci sarà un seguito, il risveglio di altre pedine nella scacchiera nera. La partita insomma è appena iniziata, ci sono tante altre mosse da giocare e tanti capitoli da scrivere.

Voto: 8/10

22 Comments

  1. Bel libro. Mi piace molto come descrive il protagonista e il modo cinico e sarcastico di raccontare… si nota come sia un ragazzo che, pur appartenendo al tipo “con la battuta pronta”, faccia delle figuracce colossali. Io preferisco libri un po’ più riflessivi, ma questo era scritto davvero bene. E la storia originale. Lo apprezzo. Davvero bel libro.

  2. Miki, cioè sei DAVVERO tu??!! Oddio, fantastico!
    Ho letto 57 libri, e questo è in assoluto il più bello di tutti! Il modo in cui racconta Ryan, il fascino di Milla. Cioè, è una cosa unica e straordinaria, non ho mai letto un libro così avvincente!!
    Innanzittuto ADORO Ryan. Ha un modo di fare strafottente che adoro! xD. E poi mi piace anche Milla, quel suo sarcasmo pungente e quel suo modo di fare da “maschiaccio”.
    Una curiosità: a Ryan piace Milla? Per esempio quando Milla parla con Mort e lui le chiede se ha un fidanzato, Ryan ci rimane male, cioè rimane colpito… forse perchè è geloso?? E comunque anche in altri punti, tipo quando non si perdona per averla lasciata andare ( 🙁 )…

    Adoro la parte in cui lui ha il raffreddore! Sono scoppiata a ridere! “Nessuno che abbia la parte di un eroe in un dramma dovrebbe avere il raffreddore. Starnutire sempre, avere gli occhi rossi e gonfi come due meloni e parlare l’ABOMINEVOLE lingua piene di b e di d che si confondono tra loro. Provate a dire ” Addenzione! Nebici all’oriddonte!” senza far fare una bella risata a chi vi sta intorno”… preciso una cosa: non ho il libro qui davanti, l’ho imparato a memoria ( xD ). No vabbè, ripeto: il miglior libro in assoluto, supera pure le “Cronache del Mondo Emerso” di Licia Troisi. L’ho riletto tre volte ed ogni volta mi piace come la prima. Complimenti, davvero.
    P.s. Scusate per gli errori di ortografia, sto scrivendo a trecento all’ora!!;
    Sto scrivendo un libro e credo che, inviandolo a gruppo Albatros, potrò pubblicarlo. Ora sto a 435 pagine, ma manca ancora mooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooltissimo. xD. Un bacio a tutti e spero che abbiate letto tutto il commento!! Ciao, by Marty 😉

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