Recensione: I Signori delle Colline

collineromagnoliQuesto post avrebbe dovuto trattare un altro argomento, ma sinceramente sono stanco di piangermi addosso. O meglio, sono stanco di pensare sempre alle stesse cose; ho voglia di reagire, di rimboccarmi le maniche e andare avanti per la mia strada. “A testa alta e schiena dritta”, come direbbe una certa persona. Parliamo quindi della mia ultima lettura, una lettura che – per ovvie ragioni – è andata piuttosto per le lunghe. Ma che tutto sommato è stata piacevole. Ok, sto ripensando ai tanti libri ordinati a L’Aquila e che giacciono ora sotto metri e metri di macerie… cambiamo argomento!

Questo secondo romanzo di Antonia Romagnoli segna un netto passo avanti rispetto al suo predecessore. Mi ha tenuto compagnia in un periodo abbastanza difficile, ha fatto sì che mi perdessi per ore e ore nelle Terre, isolandomi dalla realtà che mi circondava. La storia è molto più interessante de “Il segreto dell’Alchimista” ma proprio nel momento di maggior tensione la trama frena bruscamente, lasciando il lettore con un odioso “to be continued”. E io, che credevo fosse un romanzo autoconclusivo, ci sono rimasto maluccio; sì, perché ho letto centinaia di pagine senza accorgermene, complice anche il sempre ottimo stile della Romagnoli. Uno stile alla mano, pomposo solo quando serve, sempre in funzione della storia e mai dei virtuosismi stilistici che possono essere rintracciati un po’ ovunque nelle altre produzioni italiane.

Ma la cosa che più mi ha colpito di questa scrittrice, come anche nel suo precedente romanzo, è la capacità di non rendere mai banale ciò di cui sta parlando. Ora, il citare il nostro mondo in netto contrasto con le Terre, i nostri usi e costumi e città italiane come Napoli, nell’80% dei casi appare “infantile”, un esperimento malriuscito. Io, da lettore, ho sempre odiato gli ibridi urban fantasy venuti male. Non è questo il caso. Le due parti del romanzo si completano l’un l’altra, mai in maniera forzata, ma con una fluidità da far invidia a molti. A me per primo, lo ammetto.

Ma parliamo dei personaggi. Come sempre Ester è al centro dell’attenzione, sebbene Nimeon lotti costantemente per avere il proprio spazio. E devo dire che ci riesce il più delle volte, risultando ben più carismatico che nel primo romanzo. Come non parlare poi di Dert, il vero protagonista di entrambi i libri, a mio parere. Quanto avevo desiderato che gli fosse dato più spazio! E finalmente il mio desiderio è stato esaudito, le sue vicende sono quelle che più ho amato, ridendo alle sue battute e riflettendo sulle sue oscure macchinazioni.

Che dire di più? Aspetto con ansia il terzo romanzo, la conclusione della storia. Muoio dalla voglia di conoscere le vere mire di Areia, il motivo della sua venuta nelle Terre. Per non parlare poi dei tanti enigmi insoluti che la Romagnoli si è divertita a diffondere per tutto il libro. Complimenti all’autrice quindi!

4 Comments

  1. Ciao!
    Poi ti rispondo in privato (dopo qualche ora di sonno…), intanto spiego in due parole il perchè del taglio.
    Il segreto dell’alchimista, pubblicato intero su mia insistenza, è stato criticato da molti per il prezzo troppo alto. Il secondo volume, in origine, era ancora più lungo del primo (100 pagine in più).
    Correndo il rischio di uscire a 28-29 euro, ho deciso di dividerlo, concludendo uno dei filoni della narrazione (Ester e Nimeon). Di fare tagli drastici alla storia per ridurlo a 400 pagine non ho proprio pensato, visto che è parecchio complesso, e così ho dovuto compiere questa divisione. Ma spero a breve di avere notizie sulla conclusione, quella che mette la parola fine al pasticcio che ho combinato.
    A dopo!

  2. Non direi pasticcio, anzi! La storia è molto più intrigante, anche se manca quella tinta di giallo che teneva col fiato sospeso. Non vedo l’ora di leggere il capitolo conclusivo ^^

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.