Conversazioni al Bar: Telefilm

al-barOggi siamo andati da Léo (o Leò, che dir si voglia). Eravamo io e un mio amico. Un amico con cui condivido la passione per la lettura, per i manga, ma soprattutto per i telefilm. Quest’ultima poi non è una semplice passione, ma qualcosa di più. Guardiamo le serietv sì da spettatori, ma anche con occhio critico. Nel mio caso non può essere che così, dal momento che studio “Culture per la Comunicazione” e ho un debole per le sceneggiature ben fatte e le strutture narrative. Ovviamente, che ve lo dico a fare, Buffy viene spesso presa come esempio.

Io: Hai visto l’ultima season premiere di Lost?
Lui: Ancora no. Quindi non spoilerare.
Io: Lo sai che non spoilero mai!
Lui: Sì, come no. Come quando mi hai praticamente anticipato la fine della prima stagione di Heroes. Da allora ho smesso di vederlo.
Io: Non ti sei perso niente. Gli autori non sanno più cosa inventarsi. Al di là delle sceneggiature, sono proprio gli attori che recitano da cani… perfino gli effetti speciali sono peggiorati.
Lui: Quanto fa di media?
Io: E’ sceso attorno ai 5 milioni. Un flop. Peccato che la rete continui a crederci, mentre la povera Dollhouse è stata cancellata.
Lui (sgrana gli occhi): Cancellata?!
Io: Eh già, alla seconda stagione.
Lui: Ma stanno fuori di testa? Come cavolo gli è venuto in mente?!
Io: Parliamo della FOX, la rete stronza per eccellenza. Secondo me Joss Whedon dovrebbe tentare i canali via cavo.
Lui: Sì, a budget limitato. Sarebbe scemo a farlo.
Io: O potrebbe tornare alla The CW (ex Warner Bros). Dopo aver cancellato Charmed stanno tentando di creare qualcosa di simile.
Lui: Bei tempi quando potevano permettersi di cancellare show da 3 milioni di spettatori.
Io: Ora The Vampire Diaries, che si è assestato attorno ai 3,6 milioni, è considerato un successone.
Lui: Peccato che sia alla prima stagione, mentre Charmed ne ha avute otto.
Io: Be’, tutto sommato Joss ha un conto aperto con la The Cw.
Lui: Per Buffy dici?
Io: Yep! Hanno cancellato Buffy alla quinta stagione, mandando all’aria i suoi piani. Fortuna che le ultime due serie sono state acquistate dalla Upn.
Lui: Fortuna sì, sono le migliori. Finalmente più dark, senza tante censure.
Io: Chissà se Buffy uscirà mai in Blu Ray.
Lui: Drogato, ce l’hai già in DVD!
Io: Che posso farci se è una serie perfetta? E’ durata sette anni senza mai copiarsi. Guarda CSI invece, o NCIS e altre sigle varie. Sono tutte uguali: la season premiere introduce qualche caso ricorrente, la season finale porta a conclusione il tutto. Nel mezzo una ventina di episodi autoconclusivi.
Lui: Qui in Italia non stiamo messi tanto meglio.
Io: Ma io l’Italia neppure la considero. Siamo indietro di almeno 20 anni. Inizierò ad interessarmi quando smetteranno di fare serie su preti, carabinieri, poliziotti o marescialli.
Lui: Cioè mai.
Io: Esatto. Nel frattempo studio francese. L’esame col Mastino Infernale ci sarà il 9.
Lui: Condoglianze.
Io: Non dare per scontato che mi boccerà!
Lui: Come si dice in francese “non ne sarei così sicuro”?
Io: Boh.
Lui: Appunto.

7 Comments

  1. La cosa davvero triste del nostro paese è che di gente valida ce n’è parecchia, ma nessuno di quelli con i dindini vuole dar loro vera fiducia. Tra anni Cinquanta e prima metà degli Ottanta producevamo roba di altissima qualità e che il mondo c’invidiava. Non solo i grandi colossal di cinecittà, ma anche opere di ambito fantastico come “L’ultimo uomo della terra” di Ubaldo Ragona, l’unico film che renda giustizia a “Io sono leggenda” (Luca, tu avrai il pallino di Whedon, io ce l’ho di Matheson; ognuno ha i problemi che si merita ^_^). E oggi? Oggi finanziamo con soldi pubblici cagate come i film dei vanzina, mentre ragazzi come gli Hive Division con 7.000 euro appena creano film mille volte più divertenti e appassionanti. Abbiamo gente come i Ninja Bonsai e i The Shift che vincono ben 3 edizioni del CGContest (un oscar della computer grafica) nella categoria video, e intanto al cinema facciamo passare robaccia d’infima qualità come “Cuccioli: Il codice Marco Polo”. Non ci fossero talenti (e sottolineo TALENTI, non gente semplicemente brava), direi “vabbé, che ci possiamo fare”. E invece di gente capace ce n’è in abbondanza. Peccato che i nostri “guru” della comunicazione siano al 90% delle teste di rapanello (eufemismo grosso come un Boeing 747). E poi ci lamentiamo che non esportiamo praticamente nulla…

    PS: Chiedo venia per lo sfogo ^_^

  2. Okamis, sfogo a dir poco perfetto. Ammetto che molti dei nomi che hai citato mi sono sconosciuti; questo per dire che di “familiare” c’è solo quello che viene spacciato come tale. Potere della pubblicità.

    Ma noi siamo italiani, quindi dobbiamo continuare con i cinepanettoni o con le cagate come “baciami ancora”, “scusa ma ti voglio sposare”; al bando la sperimentazione, dobbiamo dedicarci all”‘introspezione” (giuro, in un’intervista lessi questa parola come definizione del cinema italiano). La mancanza di idee ora viene chiamata introspezione.

    -Ti è piaciuto quel film?
    -Molto introspettivo!
    -Ovvio, era italiano!

    Parole in codice che stanno per: bleah!

    E dire che, come hai detto, non ci vorrebbe molto a creare qualcosa di nuovo. Le nostre tradizioni storiche vengono riprese in tutto il mondo e noi ce le lasciamo sfuggire di mano. Mi viene in mente “Rome”, serie tv in costume che negli USA andò in onda sulla HBO (se non ricordo male) e che venne prodotta assieme alla Rai. Secondo te l’abbiamo trasmessa in chiaro? Certo che no, abbiamo aspettato tipo 3 anni prima di mandare in onda la prima stagione. In quel caso però qual è la giustificazione? Gli sceneggiatori americani hanno usato i nostri set e i nostri costumi, ma hanno creato qualcosa che noi neppure sognavamo.

    Ci credo poi che Don Matteo sembra una fiction geniale!

  3. Guarda, da alcune settimane sto lavorando a un grosso articolo sul cinema indipendente italiano e proprio in questi giorni sto facendo interviste a manetta (mercoledì prossimo incontrerò proprio i Ninja Bonsai, che per la cronaca sono i responsabili di alcuni dei video di Caparezza, Roy Paci e Subsonica; e non vedo l’ora!). La realtà è allo stesso tempo meravigliosa e desolante. Meravigliosa perché di prodotti di qualità ce ne sono a bizzeffe; e non parlo degli amici che nel fine settimana si fanno riprendere mentre, con un lenzuolo a mo’ di mantello, si fingono la compagnia dell’anello, parlo di gente con i controBEEP. Desolante perché l’unico canale in cui riescono a distribuire le loro opere è praticamente internet. Vedrai, avrai parecchio materiale ITALIANO con cui divertirti e passare il tempo in attesa del prossimo gioiellino di Whedon 😉 Nel frattempo, scrivi su youtube “Emet” o “Eon the shift” o ancora “Inspection the shift” (non metto i link sennò vengo bloccato alla frontiera come l’ultima volta ;-), giusto per saggiare quanto sia vero (a volte) il detto Italians do it better.

  4. Ho appena visto Emet e sono rimasto sconvolto. Cioè, hanno realizzato una cosa simile con un budget limitato?! Corro subito a vedere gli altri. Ora però sono ancora più incarognito. Sprechiamo soldi per attorucoli vari in cinepanettoni ma non sperimentiamo mai. Sai che razza di film potrebbero venir fuori con persone capaci?!

    PS: Speriamo che Whedon mi regali presto qualche altra perla. Sono già in astinenza!

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