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Il post precedente mi ha fatto riflettere. Mentre lo scrivevo molte cose hanno acquistato un senso, mi sono reso conto di quanto è cambiato questo “posto”. Quando ho aperto il blog, speravo di poter parlare di tutto e di niente, di mostrare quella che è la mia vita, quelli che sono i miei pensieri. Non avevo calcolato i limiti. Non sono più un nickname, ma una persona in carne ed ossa, una persona che non può e non deve nascondersi dietro l’anonimato. Tante volte avevo voglia di parlare dei romanzi che non mi sono piaciuti e dell’ipocrisia di un determinato ambiente, ma non ci sono mai riuscito.

Perché non sono più, appunto, solo un nickname.

Un’arma a doppio taglio, che devo imparare a usare. Inserire dei filtri nei miei post è da escludere, ne snaturerei il senso, il messaggio di fondo. Ma questo messaggio non è stato già corrotto dalle mezze verità? Forse sì, forse no, forse non del tutto.

La settimana prossima mi attiveranno la connessione internet. Approfitto quindi di questi giorni di “assenza” per riflettere, per trovare una risposta. Se avrò fortuna vi ammorberò con le mie ultime letture e con gli ultimi film che ho visto (fantasy e non). Altrimenti… be’, non so ancora qual è l’altro lato della medaglia. Di sicuro qualcosa di poco piacevole e necessario.

Ciò a cui tengo è la trasparenza. E sento che negli ultimi tempi è venuta a mancare.

11 Comments

  1. Guarda, io ti consiglierei di essere sempre te stesso e di contiuare a dire la tua su tutto e tutti.
    Ma capisco bene che possano esserci molti problemi nell’essere schietto magari riguardo a libri di “colleghi” (mettendosi contro gli altri scrittori, magari) o sull’ambiente editoriale, o su alcune persone…

    Comunque la soluzione c’è ed è entro di te 😉
    (E ora ti mando un pm su FB per fartela vedere 😀 )

  2. Il fatto che tu sia un personaggio pubblico non ti può nè deve impedire di dire quello che pensi con la massima chiarezza. Ovviamente senza mancare di rispetto a nessuno, ma questo lo sai benissimo. Quindi io parteggio per l’ammorbata delle tue prossime letture. 🙂

  3. WHAT? Vorresti dire che adesso vuoi massacrare il mio libro in prossima uscita ’50.000 modi per rompere le scatole a uno scrittore di talento’?
    Senti, scherzi a parte, personalmente non mi hai mai dato l’idea di nasconderti dietro un nickname. Quando c’era da dire qualcosa che non ti piaceva mi sembra che ce l’hai sempre fatto capire. Però solo tu sai dov’è la verità, quindi via con le recensioni spietate (e rispettose) e le successive discussioni di fuoco, perché sinceramente non mi piacerebbe sapere che parli bene di un libro ma tralasci qualcosa che non ti va.
    Cmq qualsiasi cosa tu dica, il mio volume sarà un successo! Un caso editoriale… attento a come parli quindi

  4. Ti conosco davvero poco anzi proprio per nulla ma fare un salto qui per leggerti ogni tanto è diventata una piacevole abitudine.Mi sembri un’anima gentile e mi sembra di vederlo tra le righe che scrivi rapportandoti alle persone che commentano i tuoi post.
    Mi dai l’idea di una pulizia interiore che mi capita di trovare sempre meno spesso nelle persone.
    Spero davvero che tu decida di ammorbarci ancora con letture film e quant’altro ma la cosa importante è sentirsi a proprio agio con se stessi.
    Ti auguro di fare la scelta migliore per te.
    Ciao.

  5. E’ una decisione difficile da prendere, perché non sono abituato a dire “mezze verità”. Sempre per mantenere l’esempio, se un libro non mi piace, non faccio fatica a dirlo. In genere. Di tanto in tanto però valico una zona d’ombra che neppure conoscevo e ho paura di rimanerci intrappolato.

    Sono tentato di continuare per la mia strada e di fregarmene di tutto il resto. Di scrivere quello che provo e che penso. Però la paura c’è… e spesso è troppo forte.

  6. Luca, sbaglio o questa cosa l’hai presa male?
    Comunque forza! Certo, può far paura (non oso immaginare poi per uno scrittore che deve parlare dei colleghi) ma sarebbe peggio essere poco sinceri, giusto?
    E in ogni caso ricordati che chi ti stima il suo appoggio (magari anche con opinioni diverse) non te lo farà mancare

  7. L’avevo presa molto male. Anche perché non si limita al mio “lavoro” – se così si può definire – ma anche ad una sfera più personale. E’ difficile da spiegare, ma credo di aver trovato una soluzione. Mi sento molto più tranquillo… e stupido, visto che potevo arrivarci prima!

  8. Ciao Luca,
    son passato dal tuo blog in scia al tuo post sul fantasy etichettato per ragazzi, a proposito del quale avevo lasciato un commento su FB.
    Magari aggiungo qualcosa anche qui (o meglio nel thread qui sotto dedicato all’argomento), se non ti dispiace.
    Nel frattempo, però, mi sono letto anche la tua ammissione d’amarezza. Credo di sapere di cosa parli e, per quanto mi piacerebbe confortarti, non posso far altro che avvalorare le tue sensazioni e i suoi timori. C’è ipocrisia in giro ma – ti domando – ne sei davvero così stupito? Citami un solo ambito in cui non ne trovi, e andrò a scavarmici un cantuccio personale.
    Ipocrisia spesso celata. Ma, io dico, ancora più spesso MAL-celata. Gli indizi si scovano, a stare attenti, e i nodi prima o poi vengono al proverbiale pettine. Ciò che conta è osservare coi propri occhi e giudicare col proprio cuore, senza farsi influenzare troppo dall’esterno.
    Vorrei consigliarti di procedere sulla strada della coerenza che mi sembri avere imboccato, ma mi rendo conto di quanto personale sia la scelta e di quanto, in un modo o nell’altro, potrebbe venire a costarti. Ma io sospetto, da quanto dici, che tu sappia quanto ti costerebbe la strada alternativa.
    Buon cammino e ricordati che l’importante, quello che davvero conta, è non barattare mai la buona fede. Fatta salva quella, ogni tua parola merita rispetto, anche quando non è condivisa.

    Marco.

    PS: vado a commentare più giù. 😉

  9. Non ho capito una mazza, ma a me basta sapere che tu stai apposto
    criptico che sei… ma che razza di blog frequento? XD

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