Leggere e scrivere

Post particolare quello di oggi, nato per puro caso, durante un pomeriggio ozioso trascorso a navigare online.

In un recente articolo ho letto una dichiarazione abbastanza particolare di Joss Whedon (l’essere che più si avvicina a DIO secondo il mio personalissimo parere). Alla domanda “hai mai visto Lost?“, Joss Whedon ha risposto semplicemente “no. O si fa televisione o la si guarda“.

Perché ritengo quest’affermazione shockante? Per il semplice fatto che la reputo poco veritiera e poco adatta a un personaggio del calibro di Joss Whedon. Secondo questo ragionamento infatti anche uno scrittore potrebbe dire “o si legge la letteratura o la si fa“, giusto? Invece, sempre secondo il mio personalissimo parere, un autore vive proprio di letteratura. Più di una volta infatti mi è capitato di trovare ispirazione nella lettura, di riuscire a superare gli ostacoli di una scaletta ingarbugliata seguendo le orme di scrittori ben più capaci.

Ispirazione, è questa la chiave. Non dico copiare (moralmente sbagliato in primo luogo ma al tempo stesso svilente) ma quantomeno basarsi su plot twist o scelte narrative ben consolidate. Uno dei primi consigli che mi vennero dati fu: “non importa come sia la tua storia; se non riesci a riassumerla in una semplice frase c’è qualcosa di sbagliato“. Ed è vero. E’ un consiglio che tengo sempre bene a mente quando comincio a scrivere, prima che trame e sottotrame si annodino creando confusione. Se si ha bene in mente l’inizio e la fine non ci si può sbagliare. Ma per farlo c’è bisogno di conoscenza dei mezzi e i mezzi si conoscono solo leggendo.

Pensiamo anche solo alla semplice costruzione dei periodi e dialoghi. Io adoro il modo di scrivere di Agota Kristof, le frasi corte, appuntite come coltelli. Non sempre posso riproporle perché non sempre si piegano a ciò che sto scrivendo, ma quando posso penso a lei e al suo stile. Non potrei farlo se non avessi letto i suoi libri. Così come non avrei potuto imparare a gestire i tempi narrativi se non avessi divorato tutta la produzione della Rice o della Rowling ecc.

Per questo ritengo che Joss Whedon abbia “toppato” nell’intervista. Se uno scrive, deve leggere, così come un regista deve avere conoscenza della produzione televisiva o cinematografica in circolazione. E’ importante anche dal punto di vista commerciale, per capire come sono orientati i gusti del pubblico/lettori e delle case editrici/case di produzione.

Ma questo, come dicevo, è solo il mio personalissimo parere.

2 Comments

  1. Ciao Luca ho letto il tuo libro sulla bella addormentata e mi è piaciuto molto! Ti seguo da qualche giorno ma ti scrivo solo oggi perché pure io sono un fan di Jos Whedon e non sapevo che avesse detto una cosa del genere.. sono daccordo con te, non si può dividere la lettura dalla scrittura perché anche io ogni tanto scrivo dei racconti ma ci riesco solo perche’ leggo molto! A presto!!

  2. Ciao Angelo.

    Sono contento che il romanzo ti sia piaciuto. Riguardo Whedon, spero si tratti di un caso isolato e che non si stia montando un po’ la testa dopo i suoi ultimi successi cinematografici…

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