Esame di Politica e Globalizzazione

Anche se con lentezza esasperante, la vita riprende. Una vita nuova, una vita in cui fatico a stare, se devo essere onesto. Cinque mesi d’assenza pesano, volti e cose non sembrano più gli stessi. Un alieno tra gli alieni, il Windaw della situazione, diciamo. Chi lo sa, forse è un segnale positivo, vuol dire che è arrivato il momento di “migrare altrove”.

E, parlando di emigrazione e immigrazione, domani ho un esame! “Politica, Globalizzazione e Comunità”, un esame preparato praticamente in cinque giorni. C’è da dire che molte cose le ricordavo da un vecchio corso che avevo seguito, “Geografia Politica”. Verteva sull’immigrazione, sulla difficoltà di integrazione e in qualche modo sulla società di consumo in cui viviamo. Molto interessante. Senza contare che si fa menzione di Le Corbusier e della sua opera “La ville Radieuse”, dove postula l’esistenza di una città perfetta (che è stata poi realizzata da Oscar Niemeyer, con esiti a dir poco disastrosi). Questa città perfetta, nella mente del suo creatore, deve essere scevra di eccitazione, priva di sorpresa. Le funzioni hanno la priorità sullo spazio; deve quindi esserci un’area apposita per lo svago, una per le compere, una commerciale etc. Inutile dire che i suoi abitanti sono gli esseri più infelici del pianeta. Prendiamo ad esempio Brasilia, che è stata progettata in modo talmente dettagliato da ostacolare la presenza pedonale. Non esistono, o quasi, i marciapiedi!

Tutto questo per dire che mi sono basato sull’assunto di Le Corbusier per creare Lamus in “Lenth2”. Ci sono appositi quartieri, solo che di sorprese, i suoi abitanti, ne avranno fin troppe!

Be’, ora vado a ripassare. Tifate per me e gufate per la Telecom (sempre e comunque!). Anche se forse sarò costretto a mettere Alice, sigh!

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