Il Gatto con gli Stivali

Visto due giorni fa con i miei amici. Devo dire la verità, mi aspettavo ben poco da questo film, anche perché il personaggio del Gatto con gli stivali sembrava aver già detto tutto nella serie di Shrek. E invece mi sono dovuto ricredere, per fortuna aggiungerei. La storia è una fiaba a tutti gli effetti, anche se non riprende l’ambientazione di Shrek (si parla addirittura della Spagna) né i paesaggi fantasy. Come sempre il punto di forza sono le espressioni dei personaggi, la loro caratterizzazione fisica. Gatto con gli stivali a parte infatti, quasi i tutti personaggi hanno ben poco da dire. Ad eccezione, come dicevo, del loro aspetto. Humpty Dumpty ne è un esempio lampante. Che sia il “cattivo” della storia si capisce dall’inizio, eppure non regge il confronto con la Fata Madrina di Shrek né con la sua comicità. Anche le sue motivazioni sono poco interessanti, diciamo che tutto si regge sul suo aspetto di uovo buffo. Ma va bene così, dopotutto è una specie di fiaba. Fermo restando che il vero protagonista è il gatto OOOOH dell’immagine in alto, ho apprezzato tantissimo il doppiaggio di Antonio Banderas. Anche se alcune frasi sono poco chiare per via dell’accento, rappresenta la scelta più azzeccata (e un nome di richiamo non da poco!).

Ve lo consiglio caldamente! Io penso che sarò costretto ad andare a vederlo di nuovo, ma con piacere, con mia nipote, ma ne vale la pena. Risate assicurate, anche se non al livello del primo Shrek (ma di gran lunga meglio degli ultimi).

Voto: 7/10

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