-6: La Fede in Lenth

fedeA via di ripeterlo persino il mio cane ha assorbito il concetto. “Il Silenzio di Lenth” ruota attorno alla fede. Tra l’altro all’intervista radio – ahimè brevissima – mi sono state fatte domande interessanti in merito. Al di là dei paragoni con autori più noti, spero di aver trattato l’argomento in maniera diversa. Non dico originale perché sembrerei presuntuoso – e non vanto poi una cultura fantasy così vasta! – ma diversa sì. Non serviva il mio romanzo per scoprire che la fede diventa fanatismo se portata all’estremo; né per parlare della mentalità dei credenti. Dei veri credenti.

Tutto questo perché vorrei farvi una domanda: la fede ne “Il Silenzio di Lenth” come vi è parsa? Vi ha dato qualche spunto di riflessione o vi è scivolata addosso con indifferenza? Vi hanno coinvolto gli usi e costumi?

Liberissimi di non rispondere o di mandarmi al diavolo – anche se spero di no! – ma credetemi, i need you. Vorrei capire com’è stato recapitato il messaggio di fondo.

15 Comments

  1. Beh, i Villaggi mi sono sembrati chiusi sia fisicamente che mentalmente, isolati dal resto del mondo anche dal loro sentirsi “superiori” in quanto Eletti, Prescelti della loro Divinità.
    E ovviamente, educati fin da piccoli ai dettami della detta divinità, i cittadini di questi villaggi crescono in un integralismo che sfocia nel fanatismo quando la divinità dà ordini apparentemente incomprensibili come uccidere un neonato o una propria sacerdotessa.

    E chi si ribella… il sacerdote che fa da padre a Windaw, ad esempio. Si ribella ma rimane fedele alla sua divinità, malgrado tutto, e passa il resto della vita cercando di fare ammenda pur senza doverle ubbidire. Se non è fanatismo religioso questo… altrimenti dopo quel primo gesto di ribellione ne sarebbero seguiti altri.

    Poi, vabbè, il fatto che “noi abbiamo la magia perchè ci inchiniamo dinanzi alla divinità” aiuta a fomentare il fanatismo religioso, certamente xD

  2. Tanabrus *___* Stupendo e dettagliato commento! Ti giuro, ho le lacrime agli occhi. Vuol dire che sono riuscito a rendere una cosa importante. Ok, cerco di riprendermi…

  3. Io pensavo di aver scritto banali idiozie, e di beccarmi come risposta un tuo educato “ehm… ok, va bene, ma poi cosa trasmette? Che cosa si estrapola durante la lettura? E le sfumature nei personaggi xyz?” che mi avrebbe gettato in crisi xD

    Comunque hai reso eccome, altrimenti non avrei parlato bene del libro 😉

  4. Infatti ne hai parlato in maniera approfondita sul blog quindi mi mancava solo un ultimo tassello! =P La prossima volta non ti andrà così bene >_<

  5. straquoto anch’io!
    tra le altre cose non potrebbe essere altrimenti ^__^
    infatti siamo tutti in attesa del seguito 😀

  6. Concordo con Tanabrus (al quale porgo i complimenti per il blog). Scusa Luca, ma come fai a pensare che il tema della fede possa scivolare con indifferenza al lettore, se è proprio questo che caratterizza e da un’anima al ‘silenzio’? senza la vicenda si ridurrebbe a una semplice storia di maghi e streghe (affascinante, accattivante quanto vuoi, ma solo una vicenda di maghi e streghe). È il fatto che i personaggi si pongano domande su Dio che li rende ‘umani’ e da loro spessore.
    Mi spiace proprio di aver perso l’intervista, che purtroppo sul podcast di radio tre proprio non c’è (sgrunt!)
    Vabbe ciao
    ‘Un Dio non sopravvive se tutti smettono di credere in lui’
    fantastico…

  7. @Andrew: non c’entra niente, ma ho annotato i tre refusi che mi avevi segnalato! Appena posso li mando alla Piemme!

    @Shiohisa: Thanx =)

    @iri: Hai ragione ma il dubbio mi era rimasto, in base ad alcuni commenti letti altrove (ok, lo so, non devo più leggere le recensioni perfide! Ma è più forte di me…). Grazie per le impressioni 😉 Per l’intervista, vedo di contattare quelli della radio! ^^

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